Stati Generali del Condominio 2013: gli interventi

Stati Generali del Condominio 2013, Milano, Condominio APP / MADE expo.

Davanti a un folto pubblico si sono confrontati i rappresentanti delle associazioni di amministratori di condominio e quelli delle società di gestione immobiliare che hanno dato vita a un dibattito ricco di proposte ed idee.

Le fotografie sono visibili in questa pagina.

Gli interventi

L’intervento di Vincenzo Acunto, direttore generale di GROMA, è stato incentrato sull’evoluzione della figura dell’amministratore di condominio che, a parere del relatore, scomparirà poco alla volta per lasciar posto alle organizzazioni più strutturate: società di capitali, reti d’impresa, multinazionali, consorzi. Queste strutture non punteranno tanto alla gestione classica del condominio, che effettueranno gratuitamente, ma punteranno al PIL (Prodotto Interno Lordo) della comunità condominiale, alla quale forniranno, energia, servizi (per esempio: la badante di condominio, medico, ecc.), interconnessione, prodotti alimentari.
La rivoluzione di questo mercato però non arriverà tanto dalle strutture organizzate (che potranno offrire senza limiti: organizzazione, formazione, qualificazione, certificazione, solidità economica, assicurativa, fideiussioni, ecc.) ma dall’estero, dove le esperienze in questi campi sono avanzate e ben consolidate.

Francesco Di Castri, fondatore e presidente di SINTEG, ha ribadito che la figura dell’amministratore di condominio è destinata a estinguersi poiché non più adatta alle esigenze del mercato. Si tratta di una fatto epocale, ma ineluttabile, poiché le esperienze estere e la stessa evoluzione in Italia guidano in questa direzione. Il pericolo può venire da altri paesi, in cui da tempo operano già con criteri manageriali delle multinazionali che sono molto interessate al mercato italiano. Per questo motivo gli amministratori del nostro paese hanno una sola scelta: evolversi. L’alternativa è la scomparsa.

Secondo Bruno Tridico, presidente nazionale LISIAI, nell’ottica evolutiva del mercato condominiale, la figura della società di capitali non deve preoccupare, anzi deve essere vista come struttura di servizi che offre garanzie e qualità.
Per questo motivo LISIAI ritiene che debba esserci apertura a questi nuovi organismi che stanno entrando nel mondo delle amministrazioni condominiali. LISIAI opererà per portare la figura professionale dell’amministratore di condominio al prestigio che nel nostro paese ancora non ha, in considerazione della responsabilità derivante dalla gestione delle proprietà immobiliari del cittadino. LISIAI sarà molto attenta anche alla formazione dei condòmini che rappresentano l’utenza a cui fornire il servizio. Gli amministratori LISIA considerano il condòmino come un amico; chi lo percepisce come un nemico non ha capito lo scopo della propria professione.

Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, ha svolto una relazione sulle prospettive di raccordo e sinergia fra associazioni professionali, amministratori immobiliari e società di capitali in termini di evoluzione di mercato.

Secondo Vincenzo Fusco, presidente di ANAPI, oggi la gestione immobiliare vista sia come società capitalizzata e quindi affacciata ad un sistema dove il bene indispensabile è la disponibilità di capitali, sia come attività di liberi professionisti, non può non avere le basilari conoscenze e competenze professionali, che la formazione stessa evidenzia e approfondisce. E’ altrettanto importante ottenere una sinergia istituzionale tra le associazioni che rispettano i requisiti della legge 4/2013, che ormai sono indispensabili affinché si sviluppi quella stessa alta formazione, la quale mette i singoli in grado di competere competere con quelle società di capitali che sono già presenti sul mercato.

Per Silvio Rezzonico, presidente FNA - Confappi, la questione del confronto fra associazioni di amministratori e società di gestione immobiliare è ormai una questione di retroguardia. Si rende invece necessario eseguire il monitoraggio di quanto si è verificato nelle gestioni condominiali dalle sentenze della Cassazione ad oggi.

Lorenzo Cottignoli, presidente LAIC, ha rivolto un indirizzo di saluto ai partecipanti, e ha espresso l’attenzione e la disponibilità della giovane Lega Amministratori al confronto e alla collaborazione con queste nuove realtà, pronta a fornire ai propri associati la più ampia gamma di opportunità e di servizi, secondo le prospettive introdotte dalla recente riforma.

L’intervento di Sergio Gaglianese, vice presidente SINTEG, Confassociazioni e Gesticond, è stato incentrato sull’interazione strategica che dovrà avvenire tra le associazioni ed i network, in un’ottica di collaborazione e di scambio, soprattutto in quanto a percorsi formativi complementari, consulenze e servizi.

Secondo Andrea Tolomelli, vice presidente ALAC, la questione delle società di capitali nel mondo condominiale è una evoluzione del mercato che è stata recepita prima dalla Cassazione poi nell’ambito della nuova normativa condominiale. Certamente è un’opportunità rivolta a tutti coloro che svolgono la professione di amministratore di condominio. Più in generale il problema è quello di valutare serenamente il rapporto tra impegno professionale e retribuzione che ad oggi non è tale da permettere una fattiva attuazione della figura professionale come prevista nella legge di riforma recentemente entrata in vigore.

La relazione di Luca Bensaia, presidente di Manager Immobiliari, è stata incentrata sulla trasformazione dell’amministrazione condominiale da attività professionale a servizio. In questa visione, l’amministratore di condominio perde la sua identità di unico responsabile e diventa una delle tante professionalità necessarie alla catena di costruzione del valore all’interno del condominio. La professione cambia, il singolo viene diluito nel gruppo e ne partecipa per ciò che gli compete. Bensaia ha inoltre segnalato l’esigenza di creare sinergie tra gli operatori per stimolare tutti insieme la cultura della domanda di qualità nel cliente, ed orientarlo alla scelta dei servizi di gestione migliori.

Roberto Busso, presidente Gabetti Condominio, ha parlato di come la società che rappresenta ha intenzione di portare il modo di operare sul property corporate nel mondo retail e di come voglia utilizzare la rete delle proprie agenzie per poterlo fare.

Rosario Calabrese, presidente UNAI,non ritiene che ci sia una differenza sostanziale fra le società di gestione immobiliare con i loro centri servizi e la consulenza di un gruppo di professionisti, ognuno specializzato in una disciplina, che un’associazione può offrire ai promi affiliati. Calabrese è convinto che il rapporto personale che l’amministratore di condominio intrattiene con i propri clienti non possa essere sostituito da un call center e accetta la sfida fra associazioni e società convinto di uscirne vincitore.

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